2.25.2009

Cubi, trasperenze e stravaganze grafiche

Le cose che più divertono quando ci si approccia al mondo di linux sono le stravaganze grafiche e le personalizzazioni estreme del desktop. Alcune sono molto utili per l'organizzazione del lavoro, altre invece sono un puro piacere estetico, il che non fa mai male. Soprattutto perché a differenza di Windows, consumano pochissime risorse.

L'effetto grafico più famoso è quello del cubo tridimensionale, in cui ci si muove tra quattro desktop posizionati nelle faccie del cubo. Per avere questo, e molti altri effetti grafici, bisogna attivare il Compiz-Fusion, ovvero un software, presente ormai in ogni distribuzione, che gestisce la grafica e l'estetica del desktop. Generalmente viene data la possibilità di attivarlo già in fase di installazione, ma se questo non fosse avvenuto è sufficiente andare sulle impostazioni del desktop (generalmente su sistema>preferenze) e sceglierlo. Una volta che questo software è attivo possiamo scegliere numerosi effetti. Qui di seguito ne mensione in particolare due:
1. Cubo Tridimensionale: come già accennato, crea quattro desktop, molto utili se abbiamo molte finestre aperte, e per spostarci da una scrivania all'altra basta fare Ctrl Alt e tenere premuto il tasto sinistro del mouse. Quindi sempre con il mouse ci muoviamo tra i nostri quattro desktop
2. Finestre molli: rende le finestre che apriamo molli e fluttuanti come se fossimo in un quadro di Dalì. Riconosco che questa funzione non ha una grande utilità, ma personalmente la trovo esteticamente molto bella. Nel menù degli effetti probabilmente verrà chiamato Wobbly Windows

Oltre a queste ce ne sono molte altre che lascio a voi la curiosità di sperimentare. Ultima nota è che una volta selezionato l'effetto, affinché sia attivo, è necessario riavviare il pc.

2.13.2009

Wine - Eseguire software Windows su Linux

E se avessi bisogno di un software di cui non riesco a trovare una versione per linux? Che per quanto giri e rigiri su internet l'unica versione che trovo è per windows? Niente problemi, su linux hanno pensato anche a questo. Esiste infatti un programma, di nome WINE, che si occupa di far girare sul pinguino un nutrito numero di software windows. Vediamo allora come funziona.

Innanzitutto controlliamo se nella nostra distribuzione è già presente Wine, cercandolo su Applicazioni. Se non ci fosse utilizziamo il gestore pacchetti Synaptic e lo scarichiamo. Una volta che Wine è installato nel nostro sistema operativo possiamo iniziare la procedura. Per prima cosa ci procuriamo il file .exe che ci interessa. Dopodiché molto semplicemente clicchiamo col destro sull'icona del file, selezioniamo "Apri con Wine" e il gioco è fatto.Partirà la procedura guidata di installazione proprio come se ci trovassimo in ambiente windows. Conclusa l'installazione il software windows sarà pronto per l'utilizzo. Lo dovremmo trovare in "Applicazioni –> Wine –> Programmi –> NOME PROGRAMMA. Insomma, semplice ed immediato come se fossimo su windows. L'unica limite è che non tutti i software riescono ad essere eseguiti tramite Wine, in particolare quelli molto complessi. Per quanto mi riguarda
sono riuscito a trovare praticamente tutto il necessario direttamente nei programmi rilasciati per linux ma, per quei pochi applicativi che mi mancavano ho utilizzato questo ottimo software.

2.10.2009

Installare nuovi software - parte II

Abbiamo visto la facilità di installare nuovi programmi su linux utilizzando il Gestore Pacchetti Synaptic. Già questo probabilmente ci è sufficiente per avere sul nostro pc i più disparati software che ci interessano. Però potrebbe capitare che siamo alla ricerca di uno specifico programma che non è presente nella librearia synaptic. In genere questo accade quando ci interessa un software appena rilasciato e non ancora inserito in questa libreria o se il programma in questione è particolarmente di nicchia.

Anche in questo caso però non è necessario dover ricorrere al terminale, entità inquietante per i non esperti di informatica. Infatti esistono dei pacchetti già compilati che si installano con un doppio clic, come se fosse un comune eseguibile di windows .exe. I pacchetti a cui faccio riferimento sono gli RPM (per le distribuzioni derivanti da Red Hat, come ad esempio Mandriva, Fedora, OpenSuse) e i DEB (invece per tutte quelle distribuzioni derivanti da Debian, come Ubuntu, Kubuntu, Linux Mint).

Per quanto riguarda i pacchetti RPM, il procedimento è proprio identico a quello dei .exe. Si scarica l'rpm, si fa doppio clic e parte l'installazione. Nulla di più semplice. Ma dove li troviamo questi pacchetti? In rete ci sono diversi siti dedicati proprio a raccoglierli, tra i quali cito http://rpm.pbone.net, particolarmente completo. Ma spesso si trovano anche sulla pagina web del software che ci interessa. Ad esempio se andiamo sulla pagina web di Skype, tra le opzioni di downoad per linux c'è anche l'rpm. L'unica accortezza che bisogna avere è leggere le specifiche dell'rpm, o per dirla più semplicemente, scegliere l'rpm specifico per la propria distribuzione. Infatti gli rpm vengono compilati appositamente per una distribuzione e non funzionano se installati su un'altra. Ad esempio una pacchetto rpm compilato per Mandriva non funziona su una distribuzione Fedora o viceversa. Infatti, tornando all'esempio di Skype, c'è un rpm per Mandriva, un'altro per Fedora, un'altro ancora per Open Suse ecc. Ma non spaventatevi, in tutti i siti che li raccolgono sono sempre chiaramente specificati.

Per quanto riguarda i pacchetti .deb, la situazione è la stessa: doppio clic sul pacchetto e si avvia l'installazione. Questo è possibile grazie ad un software di nome Gdebi, che solitamente è già presente nella distibuzione e, se stranamente non lo fosse, lo si trova sicuramente nella libreria synaptic. Una volta che ci siamo assicurati di avere questo software, come dicevo prima, basta fare doppio clic sul pacchetto e si avvierà la procedura guidata per l'istallazione. Dove li troviamo questi pacchetti? La risposta è la stessa che ho dato per i pacchetti rpm, la rete è piena di siti che li raccolgono, e anzi, essendo i pacchetti utilizzati da ubuntu, sono anche più diffusi degli rpm.

2.01.2009

Installare nuovi software - parte I

Ogni distribuzione di linux contiene già alcuni software di utilizzo comune, in genere abbiamo OpenOffice, Firefox, Gimp (per intenderci il photoshop open source) e tanti altri. Però, ovviamente, può capitarci la necessità di installare programmi non presenti nella distribuzione. E su linux non girano gli applicativi .exe di windows o i .dmg del mac. Storicamente le installazioni di nuovi software sul pinguino venivano fatte esclusivamente attraverso il terminale, ovvero attraverso la compilazione da riga di comando. Questo, per i non esperti di informatica, è sempre stato un deterrente per il passaggio a linux. Ma, da un pò di anni a questa parte, anche installare nuovi software è diventato un'operazione semplicissima.
Di metodi ce ne sono diversi. In questo post voglio parlare del procedimento più semplice e intuitivo, ovvero quello di utilizzare il Gestore Pacchetti Synaptic (anche chiamato Software Management). Di cosa si tratta? Si tratta di un programmino, presente in ogni distribuzione, che si collega in rete e attinge ad una libreria molto ampia di programmi disponibili.

Noi possiamo consultare questa libreria e ricercare, tra i software a disposizione, quello che ci interessa. Dopodiché non ci resta che selezionare l'applicativo e avviare il download. Il Software Manegement non solo ci scarica il programma selezionato ma ce lo installa direttamente, per cui con un solo clic abbiamo il software già pronto per l'utilizzo. La libreria è davvero ben fornita per cui è molto probabile che troveremo il programma che ci interessa, che può essere Amule, BitTorrent, aMSN, Skype, VLC e chi più ne ha più ne metta.
Ma una domanda resta sempre nell'aria: e se non dovessi trovare il programma che mi interessa? Allora dovremmo passare al secondo metodo di installazione, semplice ed intuitivo come questo, ma che spiegherò nel prossimo post.

1.28.2009

Note sulle distrubuzioni

Prima di andare avanti con altri piccoli consigli per i neofiti del pinguino è il caso di spendere due righe sulle distribuzioni. Infatti di linux non ne esiste una sola versione, ma decine e decine. Questo principalmente perchè è un software open source e quindi chiunque ne abbia la voglia e la capacità lo può modificare e personalizzare a proprio piacimento. In pratica il cuore del sistema operativo è sempre lo stesso (il famoso kernel gnu/linux) ma tutto il resto a partire dall'interfaccia fino ad arrivare alla compilazione degli applicativi cambia da una distribuzione all'altra.

Sul mio pendrive, la distribuzione che utilizzo è Mandriva, ed è stata anche la prima con la quale mi sono approcciato, probabilmente perché è orientata ad utenti meno esperti ed ha una lodevole facilità di gestione. Quando ho deciso di installare il pinguino anche sul mio pc, ho optato per Linux Mint, una distribuzione derivante da Ubuntu, anch'esso molto user friendly.
Questa precisazione è doverosa anche perché, nonostante la maggior parte delle procedure che spiego sono adatte a qualsiasi distro, per alcune invece si fa riferimento nello specifico a questa o quella distribuzione.

1.25.2009

Linux su Pendrive - Reloaded

Nel post precedente abbiamo visto come installare linux su pendrive. Ora vediamo come modificarne un aspetto utile. La procedura genera automaticamente uno spazio di 256 MB per poter installare nuovi programmi e in generale per salvare tutte le impostazioni del sistema operativo. Un pò limitante, soprattutto se abbiamo sul pendrive 2 GB o addirittura 4 o 8 GB. Cosa fare quindi?
Avviando linux, nel menù iniziale, selezioniamo Boot Live (non persistent). Quindi attendiamo che il sistema operativo sia stato caricato. A questo punto clicchiamo su start (ovvero sul pinguino col pendrive) e selezioniamo Pendrivelinux-> Create persistent loop.

Ora seguiamo le indicazioni che ci vengono man mano date fino a giungere alla finestra in cui ci viene chiesto quando spazio vogliamo dedicare al loop file, che è quello che interessa a noi. Quindi non ci resta che scegliere lo spazio da dargli (ad esempio in un pendrive di 4 GB possiamo dargli 1,5 GB).

Salviamo le impostazioni e riavvamo linux, stavolta con l'opzione di default Persisten Loop ed il gioco è fatto.

1.18.2009

Linux su Pendrive

Abbiamo visto come avviare linux da CD senza doverlo installare. Come avevo detto è un ottimo modo per prendere confidenza con il nuovo sistema operativo, vedere che in fondo è intuitivo e che per utilizzarlo non serve essere dei programmatori.

Però, il LiveCd ha dei limiti. Non si possono installare nuovi programmi, non vengono salvate le personalizzazioni (siano esse sul desktop o su Firefox) e in generale non possiamo usufruire di molte delle cose che linux ci offre.

Il passo successivo che ho fatto è stato quello di caricare linux su una penna USB. In pratica anche con questa formula noi non andiamo a modificare nulla del nostro computer, in quanto il nuovo sistema operatvo risiede sul pendrive. Anzi, avendolo su penna USB lo possiamo avviare da qualsiasi computer. È come se fosse un LiveCd dove però si possono salvere le modifiche e installare nuovi programmi.

Come fare per avere Linux su pendrive? Una spiegazione esaustiva la possiamo trovare su un sito dedicato proprio a questo www.pendrivelinux.com (n.b. le procedure sono relative a chi utilizza Windows).

Ad ogni modo spiegherò anch’io sinteticamente come fare.

Banalmente il primo passo è procurarsi un pendrive, diciamo dai 2 giga in su.

Passo successivo è scaricare Pendrivelinux.zip  (come per il LiveCD esistono diverse distribuzioni di linux su USB, e anche questa volta ne scelgo una tra le tante, con cui mi sono trovato particolarmente bene, ovvero una distro basata su Mandriva).

Ora che abbiamo tutto il necessario estraiamo il contenuto dell’archivio zip nel pendrive. A questo punto avremo difronte diversi file. Cerchiamo il file dal nome makeboo.bat. Questo file è importante perché è grazie a lui che linux sarà avviabile da USB all’accensione del computer. Dunque facciamo doppio clic su makeboot.bat per rendere avviabile l’unità (n.b. in Vista questa operazione deve essere eseguita come amministratore). Se il contenuto del pendrive diventa una cosa del genere...

...allora vuol dire che la procedura è andata a buon fine.

Ora quello da fare è molto simile alla procedura di avvio da LiveCD. Ovvero riavviare il computer ed entrare nel boot menu, in genere premendo Esc o F12(in base al tipo di computer) non appena compaiono le prime scritte sul monitor. A questo punto ci troviamo davanti alla solita schermata:


Quindi selezioniamo Removable Device (o USB device o FDD) e magicamente il nostro pc comincerà a caricare Linux e tempo pochi secondi potremo lavorare sul nuovo sistema operativo.

1.12.2009

LiveCD

Uno dei modi migliori per familiarizzare con il nuovo sistema operativo senza il rischio di fare danni è sicuramente quello di utilizzare un LiveCD. Utilizzando questa splendida invenzione noi possiamo far eseguire al nostro computer Linux, e quindi esplorarlo e conoscerlo un pò, senza dover installare nulla e senza rischiare di modificare le impostazioni del pc.
Dunque, per prima cosa dobbiamo procurarci un liveCD di una qualsiasi delle distribuzioni Linux. Tra le tante metto qui il link per scaricare Ubuntu, forse le più famosa. Bene, una volta masterizzato lo mettiamo nel lettore e riavviamo il computer. In molti pc è l'hard disk ad avere la priorità in fase di avvio, per cui se lo riavviamo semplicemente è probabile che parta il nostro solito sistema operativo come se nulla fosse. Quindi dobbiamo scegliere il dispositivo di avvio. Come farlo è semplicissimo: riaccendendo il pc, al comparire delle prime scritte sul monitor premiamo Esc (o F12, dipende dal computer che avete). Ci apparirà una finestra del genere:

A questo punto selezioniamo l'opzione CD-ROM Drive. Così permetteremo di avviare il computer con il sistema operativo presente nel liveCD.
Se avessimo il Mac, la procedura non cambierebbe di molto. Sempre in fase di avvio, quando il monitor si illumina, teniamo premuto il tasto ALT. Sullo schermo apparirà un'immagine di questo tipo:

Ora non ci resta che selezione il volume che porta il nome di Ubuntu (n.b. il Mac potrebbe anche decidere di chiamarlo Windows).
A questo punto finalmente andrà in esecuzione il LiveCD. La prima cosa che vedrete sarà un menù in cui vi verrà chiesto se voler installare il nuovo sistema operativo oppure farlo avviare in modalità Live. E noi in questo caso selezioniamo l'opzione Live.
Attendiamo che si carichi ed ecco Linux pronto alla nostra esplorazione: